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Verifica messa a terra: perché serve e come prepararti al meglio

La messa a terra è uno degli elementi più importanti di qualsiasi impianto elettrico, ma spesso viene dimenticata finché non succede un problema. Serve a scaricare a terra le correnti di guasto e a proteggere le persone dal rischio di scosse elettriche. Non è un dettaglio opzionale: senza una messa a terra efficiente, anche un piccolo difetto può trasformarsi in un pericolo serio.

Il DPR 462/01 stabilisce che le aziende, gli uffici e in generale tutti i luoghi di lavoro devono far verificare periodicamente la messa a terra da un organismo abilitato dal Ministero. La frequenza cambia in base al contesto: ogni due anni negli ambienti a maggior rischio (ospedali, cantieri, luoghi con rischio incendio o esplosione) e ogni cinque anni in quelli ordinari. Se durante un controllo si scopre che non solo manca la verifica ma l’impianto è anche pericoloso, la situazione si aggrava: non si tratta più soltanto di un adempimento mancante ma di una violazione che mette a rischio la sicurezza delle persone, con responsabilità anche penali per il datore di lavoro.

Dal punto di vista tecnico, la regola fondamentale è che in caso di guasto la tensione di contatto non deve superare i 50 volt (25 volt in ambienti particolari come cantieri o locali medici). È per questo che la resistenza di terra deve essere mantenuta sufficientemente bassa: in pratica deve garantire che, moltiplicata per la corrente di guasto, non si superino quei valori limite. Questo è il motivo per cui la norma CEI 64-8 insiste sul coordinamento tra resistenza di terra e dispositivi differenziali: solo così si ha la certezza che scattino in tempo, impedendo situazioni pericolose.

L’organismo abilitato è l’unico che può rilasciare il verbale ufficiale della verifica, ma questo non significa che l’elettricista resti fuori dal processo. Anzi: senza una manutenzione ordinaria l’impianto difficilmente supererebbe la verifica. Un professionista qualificato può misurare periodicamente la resistenza di terra, controllare i collegamenti, verificare il funzionamento dei differenziali e sostituire componenti usurati. In questo modo, quando arriva l’ente ispettivo, l’impianto è già in ordine e il datore di lavoro non corre rischi.

Trascurare la messa a terra significa esporsi a multe, contestazioni e soprattutto pericoli reali. Tenere l’impianto sotto controllo, invece, significa lavorare e vivere in sicurezza, evitare brutte sorprese e rispettare la legge.


Se vuoi essere sicuro che il tuo impianto sia pronto alla verifica ufficiale, contattaci per un controllo tecnico: un passo semplice che può fare la differenza tra una pratica risolta senza problemi e una contestazione difficile da gestire.

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